Da stranieri a Strangers: una storia di integrazione e sportpertutti

di Marco Bergonzoni

BOLOGNA - Chiamarla favola forse rischia di non dare la giusta connotazione alla storia degli Strangers. Una squadra al primo anno del Campionato Amatori di Basket Uisp che in poche giornate ha raggiunto la testa della classifica a suon di vittorie (tutte di larghissimo scarto) e che si candida a vincere il titolo e salire di categoria. Ma il risultato sportivo in questo caso, conta meno di quello sociale e culturale. Gli Strangers, dall'inglese stranieri, è una squadra formata interamente da atleti filippini. Per chi non lo sapesse la pallacanestro nelle filippine è considerata lo sport nazionale, alla pari del calcio in Italia, e la comunità filippina da una decina d'anni ha messo in piedi un suo campionato autonomo nel nostro paese che a Bologna conta una decina di squadre partecipanti. Dopo aver vinto per 3 volte di fila il titolo provinciale filippino il factotum e anima della squadra Tacaca Diosdado N. Junior ha chiesto ai suoi ragazzi il salto di qualità: competere nei tornei ufficiali italiani. Abbiamo parlato con il presidente  Francesco Troncelliti e subito si capisce come anche per chi doveva essere uno sponsor o un tifoso ormai la "squadra" fosse diventata qualcosa di più di un hobby. "Mi sono appassionato. Per i ragazzi , oltre che una grande  passione, è sicuramente un'occasione per farsi conoscere ed appezzare al di là dell'usuale  stereotipo loro attribuito ed inoltre un'opportunità  per inserirsi nel nostro paese sempre di più: sono persone meravigliose, di grande umanità, basta frequentarle un po' per capirlo".

Come è nata la squadra?
"Tutto è iniziato quasi per scherzo. Alcuni dipendenti della mia azienda, filippini, partecipavano già al loro campionato. La passione per il basket è totale, il senso di appartenenza all'Italia come paese d'adozione e la voglia di alzare l'asticella della competizione hanno fatto il resto".

Vi aspettavate questa serie impressionante di vittorie?
"La squadra veniva da tre campionati vinti (della lega filippina) ma sinceramente no. Inoltre ci stiamo ulteriormente rinforzando con 3 elementi arrivati a dicembre e l'ingaggio di un allenatore che prima non c'era".

Ogni partita degli Strangers si trasforma in una vera e propria festa. L'arrivo della squadra in pullman fa impressione pensando a queste categorie, ma ancora di più fa effetto vedere la marea giallo-verde di tifosi sugli spalti. Mogli, genitori, amici, ormai le partite sono seguite da una cinquantina di persone e per i playoff se ne aspettano il doppio. Le vittorie stanno facendo il giro della regione. Alcuni giocatori sono di Reggio Emilia e Parma. Parlare di punto di riferimento per l'intera comunità non è riduttivo. E dopo le partite, il cosiddetto terzo tempo, quello del fair play. All'inizio gli Strangers erano accolti con un po' di diffidenza dagli avversari. Oggi è sopraggiunto il rispetto e l'amicizia sportiva sfociata nelle mangiate del dopogara, la conferma che lo sport arriva dove il resto fallisce. Le due squadre si siedono a tavola insieme per mangiare specialità filippine e italiane portate dagli avversari, all'insegna dell'interculturalità.

Unico neo, forse, agli Strangers manca il campo di casa. Gli allenamenti si svolgono alla Barca, al campo Ghisello, le partite sono tutte giocate in trasferta. "Ma ci stiamo attrezzando - ci spiega Troncelliti - presto lo troveremo, anche perché vogliamo mettere in piedi un settore giovanile per i figli dei nostri atleti e per tutti i ragazzi della comunità filippina. Abbiamo già una quarantina di possibili adesioni".